Immagina un software che lavori da interprete e supporto tra il tuo gestionale e le tue macchine (recenti o meno).
Integrando e migliorando fasi come: programmazione, produzione, acquisti, tracciabilità, manutenzione, spedizioni, magazzino, qualità.
Il 2018 si preannuncia un anno positivo per l’industria e le piccole e medie imprese italiane: secondo l’indagine EY Growth Barometer Italy, le Pmi italiane prevedono una crescita aziendale dal 6 al 10% per il 2018, grazie agli investimenti nelle nuove tecnologie, nell’innovazione, nella ricerca e nella formazione del personale.
Un volume di affari di 4,29 miliardi di euro e una crescita del 4% rispetto al 2015; è questo il bilancio dell’automazione manifatturiera e di processo italiana, nel 2016; un bilancio estremamente positivo, che il nuovo presidente di Anie Automazione, Fabrizio Scovenna, ha presentato orgogliosamente il 23 maggio 2017, in occasione del convegno d’apertura della fiera Sps Ipc Drives Italia, di Parma.
E così i dati di fatturato relativi al mercato dell’automazione italiana, nel 2016, mostrano una crescita del settore del 4%, rispetto al 2015; uno sviluppo dovuto sia ai due primi e principali mercati di destinazione delle tecnologie di automazione, quello alimentare e quello della meccanica, sia al mercato degli Oem, specialmente per quanto riguarda il packaging e le macchine utensili.
Nel settore tecnologico, inoltre, si registrano ottime performance per quanto riguarda il networking, il telecontrollo e soprattutto il wireless, che registra una crescita del +18% rispetto al 2015.
Nel 2017, invece, si attendono sviluppi considerevoli nel settore della cyber security per le reti industriali di produzione; un settore importante, che costituirà anche “il focus di Anie Automazione e degli associati”, come dichiarato da Scovenna.
Lo sviluppo atteso della cyber security permetterà quindi di investire competenze e risorse nella progettazione di sistemi predittivi e reattivi in grado di anticipare le minacce informatiche e permettere quindi di adottare efficaci misure di reazione per contrastare gli attacchi.
Un investimento comune, che coinvolgerà sia gli utilizzatori, sia i fornitori di tecnologie, in un mercato della sicurezza informatica che attualmente conta 75 miliardi di dollari a livello mondiale e che è destinato a raddoppiare, nel 2020.
Fonte: www.automazioneindustriale.com
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È ufficialmente partita la settima edizione di Automazione Industriale Award (AI Award 2017), l’iniziativa che premia soluzioni innovative di automazione che hanno portato a miglioramenti concreti nella sicurezza, nell’efficienza e nella sostenibilità dei processi industriali.
Chi può partecipare a AI Award 2017?
Possono partecipare all’iniziativa i fornitori di soluzioni d’automazione, i System Integrator, le società di ingegneria, i costruttori di macchine, i produttori e gli utilizzatori finali, che potranno quindi candidare i loro progetti d’automazione in 4 categorie di riferimento:
- Industria Farmaceutica
- Industria (altri settori)
- Utility
- Automazione oltre l’impianto
Modalità e tempistiche
È possibile candidare il proprio progetto entro il 29 settembre 2017 compilando la scheda di partecipazione della categoria per la quale si intende concorrere.
I progetti saranno valutati da una Giuria di accademici ed esperti del settore automazione nel mese di ottobre; successivamente, verrà stilata una graduatoria dei progetti più efficienti, sicuri e sostenibili, e verranno scelti, tra i migliori, i 4 vincitori di categoria (uno per categoria) e il vincitore assoluto.
I premi saranno assegnati all’inizio di dicembre 2017, in occasione di un Convegno di Automazione Industriale che si terrà a Milano.
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Fonte: www.automazioneindustriale.com
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L’automazione industriale ha da sempre ricoperto un ruolo chiave nel mondo dell’industria per il miglioramento della lavorazione del prodotto: questo perché, attraverso la tecnologia, è possibile controllare e ottimizzare un’ampia gamma di processi industriali, ottenendo, di riflesso, un significativo perfezionamento dei processi operativi e della produttività.
Tra i tanti ambiti di intervento dell’automazione industriale, uno dei più importanti è sicuramente quello relativo alla diagnostica e alla gestione degli allarmi, attività che consente di individuare problematiche e criticità più o meno dannose per la salute di qualsiasi macchinario industriale.
Nel dettaglio, attraverso software specifici per l’automazione industriale, è possibile individuare le origini di problematiche ancora latenti nel macchinario, oppure la presenza effettiva di un’emergenza che richiede una reazione immediata.
Noi di Automazione Industriale Ferrazza realizziamo applicativi software SCADA, HMI E PLC in grado di individuare eventuali criticità e anomalie in tutti i macchinari industriali attraverso un sistema di allarme immediatamente comprensibile all’operatore: le nostre interfacce uomo-macchina sono essenziali, funzionali e pratiche, perché forniscono informazioni utili e riconoscibili da qualunque professionista del settore, consentendo un intervento immediato in caso di necessità.
Questo è un aspetto molto importante, in quanto la progettazione di ogni sistema HMI dovrebbe tener conto proprio della necessità di realizzare un’interfaccia utente semplice e immediatamente fruibile dagli addetti ai lavori: ecco perché, negli ultimi anni, i pannelli operatore hanno assunto una grafica più semplice e pratica, abbandonando via via informazioni e dettagli inutili per i professionisti del settore, per una più rapida individuazione dei dati necessari alla gestione di eventuali criticità.
I nostri software SCADA, HMI E PLC sono progettati per offrirti un’attività di diagnostica e gestione degli allarmi efficace e risolutiva: efficienti e tecnologicamante avanzati, i nostri applicativi per l’automazione industriale ti aiuteranno ad identificare con rapidità qualsiasi problematica operativa nei tuoi macchinari, consentendoti un rapido e pronto intervento al fine di limitare o azzerare possibili danni alle macchine industriali.
Inoltre i nostri sistemi sono in grado di stabilire il grado di pericolosità delle varie situazioni, offrendoti di volta in volta un quadro concreto del livello di gravità di ciascun pericolo: questo ti consentirà di migliorare la gestione stessa degli imprevisti, nonché la relativa organizzazione del personale addetto agli interventi.
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Macchine intelligenti che lavorano insieme agli esseri umani aiutandoli e – qua e là – sostituendoli nelle attività di gestione della supply chain (filiera logistico-produttiva): uno scenario in parte già reale, come testimoniano i continui sviluppi della quarta rivoluzione industriale che, seppur in punta di piedi, si sta insinuando nell’immaginario comune di molti manager e uomini d’affari, decisamente incuriositi dalle quasi infinite possibilità di applicazione di questi sistemi ciber-fisici all’interno dei processi industriali.
Un’ondata di innovazioni tecnologiche che promettono di trasformare radicalmente il concetto di industria, grazie ad un approccio completamente nuovo alla produzione che prevede l’utilizzo di macchine intelligenti connesse a Internet all’interno degli ambiti lavorativi (ma non solo).
Un mondo di oggetti personalizzati e connessi in grado di anticipare e risolvere molte problematiche umane, evitando sprechi di risorse e di tempo: non un’utopia, ma una vicina realtà. Realtà che tuttavia sarà tale nella misura in cui le aziende riusciranno ad appropriarsi delle competenze necessarie per pilotare il cambiamento: la quarta rivoluzione industriale può infatti offrire formidabili opportunità, a patto, però, di riuscire ad acquisire competenze elevate indispensabili per non farsi travolgere da questo cambiamento.
In un mondo dove quasi la metà dei lavoratori dispone di competenze tecnologiche basse (dati Ocse) è piuttosto faticoso riuscire a far decollare con successo il concetto di Industry 4.0: nonostante Internet sia usato oggi praticamente in tutte le professioni, una buona parte della popolazione – anche nei paesi avanzati dell’Ocse – è a malapena in grado di connettersi.
Un problema purtroppo non esclusivo delle economie periferiche: anche negli Stati Uniti, in Germania e in Canada quasi il 60% dei lavoratori (dati Ocse)* è completamente privo di abilità informatiche.
Ecco perché negli anni a venire sarà indispensabile poter garantire a tutti una formazione continua che possa innalzare i livelli d’istruzione: l’investimento nella formazione sarà la condizione necessaria per governare il cambiamento tecnologico in atto.
La convivenza con le “macchine” sarà quindi possibile se – e solo se – l’uomo saprà appropriarsi delle conoscenze tecnologiche sottostanti al fine di sfruttare l’intelligenza artificiale in maniera efficiente, ottimizzando tempi e risorse grazie al controllo della comunicazione intelligente tra gli oggetti.
Naturalmente, anche il settore dell’automazione industriale sarà soggetto a importanti stravolgimenti che renderanno necessari continui investimenti nella formazione: in un mondo tecnologico che corre alla velocità della luce sarà prioritario per gli “addetti ai lavori” restare costantemente aggiornati e informati, al fine di offrire agli utenti finali soluzioni tecnologiche altamente performanti in grado di generare quel sospirato vantaggio competitivo promesso e auspicato dalla quarta rivoluzione industriale.
* www.nova.ilsole24ore.com