Nuovi incentivi per l’Industria 4.0

Industria 4.0 2021: incentivi mise

Dalla prima apparizione del termine “Industria 4.0” alla fiera di Hannover nel 2011, moltissime aziende nel mondo e in Italia hanno avviato il passaggio a questo nuovo tipo di industria, tanto da essere definita la Quarta Rivoluzione Industriale.

La Quarta Rivoluzione Industriale al tempo del COVID

Nonostante la crisi causata dalla pandemia di Sars CoV-2, l’implemento di tecnologie tipiche della 4.0 non si è affatto fermato. Veneto e Piemonte sono le prime due regioni in Italia per numero di imprese che si sono unite a questa rivoluzione, rispettivamente con il 18,2% e l’11,8% (media nazionale: 8,4%) come riportato dal Sole 24 Ore. 

Cosa vuol dire “Industria 4.0”?

La definizione di Industria 4.0 passa per i concetti di smart factory, smart service e smart energy, punti che racchiudono le tecnologie, le infrastrutture e i controlli dei consumi energetici necessari a rendere un’attività efficiente e sono strettamente connessi al concetto di Industria 4.0. 

La vera chiave di volta, però, è la comunicazione continua tra la parte informatica e le macchine, permettendo la raccolta e l’input di dati utili per un miglior controllo della produzione e una tracciabilità sempre efficiente. 

Nuovi incentivi per l’industria 4.0 nel 2021

Il governo italiano ha anche varato delle misure, tra i vari punti del Recovery fund, per stimolare l’investimento in tecnologie 4.0, come comunicato sulla pagina istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico

I nuovi incentivi per l’industria 4.0 nel 2021, consistono in nuovi tetti e aliquote per chi investe in beni 4.0 materiali e immateriali, con l’obiettivo di incrementare anche ricerca, sviluppo e innovazioni tecnologiche, green e digitali.

Come funziona un sistema 4.0

Dal software gestionale si inviano gli ordini di lavorazione allo SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition), che traduce l’ordine in una serie di dati e parametri specifici detta “ricetta”. Dopo che un operatore ha confermato la ricetta e avviato la produzione, le macchine mettono in pratica i dati ricevuti e proseguono con il ciclo produttivo. Durante il ciclo di produzione, le macchine inviano dati allo SCADA, che li traduce comelavorazione in corso” per il gestionale. Terminata la lavorazione dell’ordine, lo SCADA tradurrà anche questo dato al gestionale, da cui si potrà confermare che l’ordine è stato portato a termine.

Lo SCADA esegue anche le statistiche di produzione degli impianti (nr. di pezzi prodotti, tempi di utilizzo dell’impianto, ecc.), per valutare la produttività dell’impianto e aumentare l’efficienza dello stesso.

Tutti i dati scambiati, verranno poi salvati in un database per poter essere consultati e sarà possibile esportarli in qualunque formato si desideri.

Si può, insomma, pensare a questo scambio ed elaborazione continua dei dati tra macchine, SCADA e gestionale aziendale, come allo scambio di stimoli ed informazioni che avviene tra il nostro cervello, il sistema nervoso e i nostri muscoli.

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