Automazione Industriale
Intelligenza artificiale: spuntano le linee guida e i primi manuali di etica
I comitati di esperti iniziano a porre domande sui limiti etici delle IA
Etica ed intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale (abbreviato IA) è una tecnologia in continua evoluzione, che negli ultimi anni ha fatto grandi passi avanti. L’uso dell’IA sta crescendo rapidamente in molte aree della vita quotidiana, dal controllo del traffico alle diagnosi mediche, dall’industria automobilistica alla finanza.
Tuttavia, l’intelligenza artificiale presenta anche molte sfide etiche. Il principale problema riguarda il fatto che le macchine non sono dotate di coscienza morale e non sono in grado di distinguere il bene dal male. Ciò significa che l’IA potrebbe agire in modi immorali o addirittura illegali se non venisse programmata correttamente.
Per questo motivo, è necessario un approccio etico all’utilizzo dell’IA. Gli sviluppatori devono considerare gli impatti sociali di questo nuovo strumento e garantire che l’intelligenza artificiale sia programmata per essere allineata ai valori etici fondamentali condivisi da tutti come la giustizia, l’equità e la non discriminazione.
Inoltre, è importante che gli utenti siano consapevoli del potenziale dell’intelligenza artificiale, delle sue limitazioni ed essere informate su come funziona l’IA e su come può influenzare le loro vite.
Infine, la regolamentazione dell’utilizzo dell’IA è essenziale per garantire che venga utilizzata in modo responsabile ed etico, punto su cui molti Stati si sono già mossi, istituendo comitati etici e tecnici.
Le leggi di Asimov per l’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale etica è una questione sempre più rilevante nella nostra società. Gli sviluppatori di tecnologie avanzate sono chiamati a rispettare principi etici e morali, al fine di evitare conseguenze negative per gli esseri umani e per l’ambiente. In questo contesto, le leggi di Asimov rappresentano un importante punto di riferimento.
Le leggi di Asimov sono tre regole fondamentali che Isaac Asimov, uno dei più grandi scrittori di fantascienza del XX secolo, ha ideato per regolare il comportamento dei robot nelle sue storie. Applicate all’intelligenza artificiale e ai robot, imporrebbero:
- Una responsabilità all’IA di proteggere gli esseri umani in ogni caso e ambito, prevenendo anche un ipotetico reato di “omissione di soccorso”;
- Un principio di sottomissione al servizio dell’utente umano, prevenendo però un uso illegale dell’IA o un uso che possa recare danno ad altre persone;
- Un principio che impone ad automi e IA di essere concepiti e sviluppati in modo sostenibile, che durino a lungo e che abbiano un impatto minimo sull’ambiente.
Tuttavia, c’è un dibattito in corso sulla loro efficacia nella gestione delle sfide etiche poste dall’intelligenza artificiale. In particolare, alcuni sostengono che queste leggi siano troppo rigide e limitanti per affrontare le complessità della realtà.
La quarta legge della robotica
Le tre leggi di Asimov sono un valido punto di partenza per garantire la sicurezza dell’IA, ma è necessario andare oltre e sviluppare leggi e linee guida più strutturate per garantire che l’intelligenza artificiale sia sempre al servizio dell’umanità. Ecco, quindi, che compare una quarta legge della robotica, proposta dal Prof. Jonny Thompson, docente di filosofia a Oxford. Il professore dice infatti che un robot deve identificarsi, cioè permettere all’operatore umano di sapere se sta interagendo con una persona o con un’intelligenza artificiale.
Aspetto ancora più importante di questa quarta legge, omessa da Asimov, è che ci permetterebbe soprattutto di riconoscere se un’immagine, un testo, o una qualunque opera di creazione siano stati generati da un’intelligenza artificiale o siano il frutto del lavoro di una persona in carne e ossa.
La quarta legge andrebbe, ovviamente, a tutelare artisti, scrittori, giornalisti, ecc., ma sarebbe anche di fondamentale aiuto nel limitare i danni causati dai deep fake (immagini o video che ritraggono personalità famose in atteggiamenti e situazioni singolari o potenziali fonti di scandalo).
AI alignment
Il tema dell’AI alignment rappresenta un punto cruciale nella discussione sull’etica dell’intelligenza artificiale.
L’AI alignment consiste nell’addestrare i sistemi di intelligenza artificiale in modo che i loro obiettivi e valori morali siano allineati con quelli degli esseri umani. In altre parole, si tratta di garantire che le intelligenze artificiali agiscano in modo etico e non danneggino gli esseri umani o l’ambiente.
Si tratta di una tematica che richiede una grande attenzione e un approccio multidisciplinare. È necessario coinvolgere esperti di scienze cognitive, filosofi, ingegneri informatici e molti altri specialisti per affrontare le sfide poste dall’intelligenza artificiale etica, cioè dotare le intelligenze artificiali di una specie di comitato etico che faccia prendere loro le scelte più allineate alla nostra morale e alla nostra serie di valori condivisi.
In sintesi, l’AI alignment rappresenta un tema centrale nella discussione sull’etica dell’intelligenza artificiale. È importante affrontare questa tematica in modo approfondito e multidisciplinare per garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata in modo responsabile, etico e sicuro, come stanno già facendo i prima citati Prof. Frank Pasquale, Prof. Jonny Thompson e come anticipò Isaac Asimov con le sue tre leggi della robotica.
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